C'era una volta.
- NasoDVino
- 16 ago 2018
- Tempo di lettura: 2 min
C'era una volta...

...e forse c'è ancora, un ragazzo che ebbe un sogno.
Appena divenuto adolescente, invece di seguire e inseguire le sirene che lo incitavano a studiare per trovare un lavoro che lo avrebbe portato probabilmente lontano da casa, decise di affondare ancora di più le radici nella sua amata terra.
Decise quindi di continuare e portare avanti la tradizione di famiglia.
Decise di fare il vino, così come tramandato da generazione in generazione.
Vennero presto tempi in cui da quelle parti, si aggirava una strana gang di ragazzotti, si facevano chiamare i "Barolo boys" e non era certo facile resistere al loro fascino, in quanto si proponevano come il "nuovo", il moderno, il futuro, l'innovazione.
Riuscivano ad attirare l'attenzione di sempre più persone e godevano dell'ammirazione di numerosi fans.
Ma, quel ragazzo ormai adolescente divenuto uomo, grazie a quel sogno, aveva avuto da sempre le idee chiare e continuò, senza indugio alcuno, a fare il vino come faceva suo nonno.
Come da tradizione.
Alla vecchia maniera.
Rispettando i tempi e i ritmi dettati da madre Natura.
Sapendo che prima di tutto, l'ingrediente segreto del successo di ogni vino, è la pazienza. E' lo è essenzialmente e profondamente per quel vino chiamato Barolo.
Pazienza che fa sempre rima con eleganza.
Solo il tempo può rendere elegante un grande Barolo.
Oggi, i "Barolo boys" appartengono al passato, sono invecchiati, mentre quel ragazzo che continua a fare sempre il vino come suo nonno gli aveva insegnato è rimasto come prima.
Si, perchè, la tradizione, i grandi classici, affondano le loro radici nel passato vero, come fece quel ragazzo con la sua terra, ma saranno sempre vivi nel futuro, resistendo ad ogni moda.
Quell'eterno ragazzo si chiama Mario (e suo nonno Saverio) e lascia che a invecchiare, ops pardon, a maturare ed evolvere, siano i propri vini, lui mantiene intatto il suo entusiasmo, la sua passione e il suo amore per quello che fa, proprio come quando ebbe quel sogno.
Quel sogno è il suo Barolo Cascina Fontana.
Forte e deciso, ma altrettanto fine ed elegante.
Potente.
Importante.
Eterno.
C'era una volta... e per fortuna c'è ancora!
Ho imparato l'arte di fare il vino da mio nonno Saverio e continuo tuttora a seguire i suoi insegnamenti, facendo molte cose come una volta, così come le faceva lui” “Sono fiero di produrre vini sinceri, ottenuti seguendo il mio istinto, che rappresentano la vera espressione della nostra terra ed i segni della nostra cultura”
dice Mario con orgoglio e rispetto verso le generazioni passate.