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BaroloBrunello 2018

Immagine del redattore: NasoDVinoNasoDVino

"La potenza è nulla senza controllo",

recitava una famosa reclame di un pneumatico.

E calza a pennello quando parliamo di Barolo e Brunello.

Tannini scalpitanti e tutta la forza e la potenza di due vitigni, il sangiovese e il nebbiolo, che solo il tempo e la sapienza, sanno addomesticare e rendere eleganti e longevi, regalando ai fortunati e pazienti bevitori sorsi di rare emozioni.

Meglio le more o meglio le bionde?

Oppure nella versione al femminile, meglio Brad Pitt o meglio George Clooney?

E io rispondo: "Ma perchè dobbiamo per forza scegliere?"

Possiamo goderci sia un buon Brunello che un buon Barolo. Dove è il problema?

E di eccellenze ce ne sono eccome. Sia in Piemonte che in Toscana.

Montalcino chiama le Langhe e le Langhe rispondono, eccome se rispondono.

Vero che noi toscani siamo diversi dai piemontesi, altrettanto vero che il territorio delle langhe è totalmente diverso da Montalcino ed è enologicamente provato che il nebbiolo non è il sangiovese.

Assolutamente esatto dire che il Brunello non è come il Barolo. E viceversa.

E io rispondo: "Per fortuna"

Possiamo godere di due perle, uniche e rare, ma altrettanto preziose.

Poi è solo questione di gusti.

E' solo questione di giusti ed appropriati abbinamenti con pietanze e piatti.

Chiudo come ho aperto, con una citazione (leggermente modificata per l'occasione), che rende bene l'esperienza bevuta, ops... vissuta, dell'evento Barolobrunello:

"Ho bevuto cose che voi umani nemmeno immaginate" Blade Runner

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