
"La potenza è nulla senza controllo",
recitava una famosa reclame di un pneumatico.
E calza a pennello quando parliamo di Barolo e Brunello.
Tannini scalpitanti e tutta la forza e la potenza di due vitigni, il sangiovese e il nebbiolo, che solo il tempo e la sapienza, sanno addomesticare e rendere eleganti e longevi, regalando ai fortunati e pazienti bevitori sorsi di rare emozioni.
Meglio le more o meglio le bionde?
Oppure nella versione al femminile, meglio Brad Pitt o meglio George Clooney?
E io rispondo: "Ma perchè dobbiamo per forza scegliere?"
Possiamo goderci sia un buon Brunello che un buon Barolo. Dove è il problema?
E di eccellenze ce ne sono eccome. Sia in Piemonte che in Toscana.
Montalcino chiama le Langhe e le Langhe rispondono, eccome se rispondono.
Vero che noi toscani siamo diversi dai piemontesi, altrettanto vero che il territorio delle langhe è totalmente diverso da Montalcino ed è enologicamente provato che il nebbiolo non è il sangiovese.
Assolutamente esatto dire che il Brunello non è come il Barolo. E viceversa.
E io rispondo: "Per fortuna"
Possiamo godere di due perle, uniche e rare, ma altrettanto preziose.
Poi è solo questione di gusti.
E' solo questione di giusti ed appropriati abbinamenti con pietanze e piatti.
Chiudo come ho aperto, con una citazione (leggermente modificata per l'occasione), che rende bene l'esperienza bevuta, ops... vissuta, dell'evento Barolobrunello:
"Ho bevuto cose che voi umani nemmeno immaginate" Blade Runner