Lo champagne, se si ha tempo per ascoltarlo, fa lo stesso rumore, nella sua schiuma e nelle sue bollicine, del mare sulla sabbia. (Max Jacob)
Chi abita al mare, quando vi si allontana, sa che non ne può più fare a meno e non è lo stesso anche per lo champagne? Chi dopo averlo assaggiato non desidera di nuovo sorseggiarlo?
Pur essendo un emblema francese, se volessimo esprimere in anglosassone questo eterno ed esoterico collegamento, mare champagne, potremo pure scomodare gli U2:
Sul battello intorno all'isola d'Elba direi molto più con, che decisamente senza.
Giornata stupenda, sole meraviglioso, mare calmo e accogliente, champagne a non finire.
Avete mai visto "Sole a catinelle" di Checco Zalone? Quando lo intervistano sullo yacht e lui risponde alla domanda del giornalista: "...il vino bianco ha sempre il suo perchè, ma con le bollicine è subito festa..."
Beh, diciamo che più o meno il contesto era questo.
Un sabrage via l'altro, colli di bottiglia che si saltavano alternati a calici che facevano la stessa fine, già perchè non c'erano sciabole a bordo.
Il profondo sodalizio, l'eterno legame, che unisce mare e champagne si è di nuovo rinnovato.
O meglio ancora, si è di nuovo, rivelato.
Come un miracolo che si ripete, ogni volta nel suo aspetto D-VINO, sempre entusiasmante ed immenso, ma mai uguale alla volta precedente.
C’è un istante, tra il quindicesimo e il sedicesimo sorso di champagne, in cui ogni uomo è un aristocratico. Questo momento sfugge al genere umano per un motivo banale: gli uomini sono così impazienti di raggiungere il culmine dell’ebbrezza che soffocano quel fragile stadio in cui gli è concesso di meritare la nobiltà. (Amélie Nothomb)
Posso confermare, e mi ci includo con onore, che nessuno dei presenti è rimasto aristocratico per lungo tempo.
E come diceva Napoleone, non posso che chiudere così, data la sua permanenza all'isola d'elba e la sua nazionalità francese:
Non posso vivere senza lo champagne, in caso di vittoria lo merito; in caso di sconfitta, ne ho bisogno.
