Marzo pazzo! (Parte seconda)
O siamo già in Aprile?
Aprile quasi maggio ormai.
Nel post di ieri "il pianto della vite e del viticultore" vi avevo promesso due chiavi di lettura all'improvviso calo di temperatura che si è verificata nei giorni scorsi e ha seriamente messo in crisi la produzione di vino in alcune zone e vi avevo lasciati con questa frase provocatoria:
benedetta sia questa gelata tardiva!
Benedetta perchè ci fa capire quanto il clima possa essere imprevedibile e decisivo, sia nel bene che nel male.
Non è la prima gelata tardiva della storia, ma ce ne saranno sicuramente altre.
Il riscaldamento globale porta all'estremizzazione dei fenomeni atmosferici, che siano bruschi cali o rialzi di temperatura, che a bombe d'acqua, piuttosto che a grandinate di una violenza inaudita o lunghi periodi di siccità.
Questo aprile stesso non sarà ricordato per le piogge, quasi assenti, ma per un caldo già pre-estivo, prima di ripiombare per 4 giorni nell'inverno quello vero.
Ma non era Marzo il mese pazzo?
Adesso lo sono tutti a livello di clima generale, ecco perchè fondamentale diventa l'analisi del micro-clima.
Mcro-clima e territori vocati, sono strettamente legati, in quanto condizioni particolari di certe zone riducono molto la probabilità che in quel determinato territorio, ma oserei dire, in quella determinata vigna, avvengano fenomeni atmosferici estremi.
Mi diceva un produttore della Valpolicella:
"dove c'era bosco tornerà bosco, e dove c'era pascolo tornerà pascolo"
Una cosa è certa, nel prossimo futuro noi tutti, chi più e chi meno, dovremo fare i conti con il clima impazzito, che diventerà sempre più la regola.
Ma come sempre, non tutti i mali vengono per nuocere, domani vi dirò perchè.