Sant'Antimo
- NasoDVino
- 22 mar 2018
- Tempo di lettura: 3 min

L'abbazia di Sant'Antimo è un complesso monastico olivetano situato presso Castelnuovo dell'Abate, all'interno del comune di Montalcino, in provincia di Siena. Si tratta di una delle architetture più importanti del romanico toscano.
Così inizia Wikipedia (Sant'Antimo) e lascio a te andare a leggere il resto.
Ti parlerò invece di ciò che l'abbazia di Sant'Antimo, rappresenta per il territorio di Montalcino quindi per il suo primo cittadino, ovvero il Brunello.
Saranno solo suggestioni, coincidenze o forse solo leggende, o magari invece, sarà pura storia.
Quello a cui deciderai di credere sarà la verità!
Medioevo, atmosfera da "Il nome della Rosa", abbazie benedettine in cui frati sono intenti a trascrivere testi che rappresentano il sapere di allora, fra sacro e profano, fra lecito e illecito, fra cattolico ed eretico. Unici centri di cultura in europa collegati da strade dimenticate, con nomi altisonanti, assi importanti sulle quali veniva trasportato in maniera fisica il sapere dai monaci.
Uno di queste assi portanti, fondamentale, è la strada Francigena, che collega la cattedrale di Canterbury in Inghilterra a Roma. Caput mundi. Ma ancor più allora, porta, per Gerusalemme.
Risalendo la strada Francigena verso Nord da Roma, arriviamo all'abbazia di Sant'Antimo.
Ai monaci benedettini va il merito di aver contribuito alla riqualificazione delle terre e della pratica agraria e all’individuazione di tecniche di coltura e lavorazione dei prodotti agricoli che ancora oggi restano associati al loro ordine e alle loro abbazie. I benedettini sono conosciuti come validi produttori di vino nonché appassionati e raffinati consumatori. Nel Medioevo il vino, ma soprattutto il buon vino, era sinonimo di ricchezza e prestigio e l'eccellere nella produzione di qualità divenne per alcuni ordini ecclesiastici quasi una ragione di vita.
Continuando il nostro percorso da pellegrini, passiamo il passo del Gran San Bernardo ed entriamo in Svizzera per lasciarla poco dopo ed arrivare in Francia.
La nostra prossima sosta sarà a Cluny, in Borgogna, dove anche lì c'è una famosa abbazia benedettina. L'abbazia di Cluny, ma per quanto ci riguarda, quella forse più importante, sempre in Borgogna è l'abbazia di Citeaux, dove i monaci Cistercensi si dedicano di persona, fra le altre attività manuali, all'agricoltura. A loro si deve in gran parte l'elaborazione delle tecniche che ancora oggi presiedono alla vinificazione del vino detto Borgogna.
Se in molte abbazie benedettine anche italiane la vinificazione assunse i requisiti di qualità, la Borgogna, la celebre regione francese regno indiscusso dello Chardonnay e del Pinot Nero, è la terra che ancor oggi testimonia, più di altre, il meticoloso e preziosissimo lavoro dei monaci benedettini e cistercensi nella produzione di vini di alta qualità. I monaci studiarono le caratteristiche dei vini prodotti nei vari vigneti e nei vari luoghi, stabilendo i confini di quelli che ancora oggi sono considerati i tipici climat della Borgogna, piccoli vigneti le cui caratteristiche sono fortemente influenzate dalle condizioni microclimatiche e del suolo.
L'abbazia di Sant'Antimo, sta al Brunello così come l'abbazia di Citeaux sta al Borgogna.
Ed è forse un caso che entrambe i vini sia ottenuti da monovitigno?
Che entrambi migliorano con il legno e hanno lunga vita?
Che siano dei capisaldi nell'enologia mondiale?
Che rappresentino l'eccellenza?
L'articolo finisce qui, ma non la via francigena, perchè poco più a nord troviamo l'abbazia di Hautvillers, dove qualche centinaio di anni dopo, un certo monaco benedettino di nome Pierre Perignon, meglio noto come Dom perignon rese quella regione della Francia famosa in tutto il mondo per gli anni avvenire. Quella regione si chiama Champagne.
...ma questa è un'altra leggenda.